giovedì 18 luglio 2013

I viaggi di Ely & Andre: Mucho gusto Cuba!



Perché Cuba? In realtà non lo so.
Forse per curiosità. Di Cuba sapevo ben poco, del mito del Che, dei libri di Hemingway , della canzone di Silvestri, delle “belle cubane”, di Varadero e Guardalavaca e di Cayo Largo, solo e sempre Cayo Largo, come se fosse l’unico cayo presente sull’isola.
Fine giugno. Trovo un volo ad € 993,00. Compro in rete VISTO + ASSICURAZIONE obbligatori per entrare a Cuba ad € 70,00. Studio un po’ ma il tempo stringe. Butto giù un programma di massima che poi non rispetteremo.
Prenoto “a casaccio” la prima notte all’Havana. Da qui si deduce che questo non vuole essere una specie di guida, ma è semplicemente il "mio racconto", penso che ognuno debba "cucirselo addosso il suo viaggio"...magari prendendo spunto!
Gli zaini sono pronti per un’altra avventura.
Fine Luglio. Arriva la notizia del colera a Cuba. Panico in famiglia; riesco a non darla vinta al terrorismo mediatico e partiamo senza troppe preoccupazioni.


6 agosto. Havana. L’ approccio Cubano!
Cambiamo in aeroporto i primi Euro in Cuc, la moneta “dei turisti” ma attenzione, a Cuba ci sono i CUC per noi, e i PESOS CUBANI per loro, ovvero la moneta nazionale, che serve ai cubani per comprare qualcosa, ma non tutto, alcuni generi anche per loro sono acquistabili solo in CUC .
1 euro = 1,19 CUC
1 CUC = 24 PESOS (notare il rapporto)
Questo è uno dei “pesi” che i cubani sentono addosso, oltre a molte altre restrizioni.
Se da un lato sono riconoscenti alla rivoluzione dall’altro hanno voglia che le cose migliorino, ma alla mia domanda, fatta praticamente a tutte le persone conosciute: “sei felice di vivere a Cuba???” ho sempre avuto risposta positiva.

La Habana
 
La maggior parte dei turisti dorme all’ Habana Vieja, ovvero il centro storico, la zona dove il vento del restauro è già passato e sta passando, a salvaguardia di numerosi palazzi storici e coloniali, aiuto supportato in parte anche dall’Unesco, restauro fortunatamente rispettoso della storia, quindi nessun eccesso , solo salvaguardia.

La Habana

La casa particular da me prenotata…..già, non l’ho specificato ma a Cuba si dorme nelle case private, dove la gente del posto, pagando alte tasse, mette a disposizione solitamente un paio di camere con bagno privato, aria condizionata e offre vari servizi, quali lavanderia, escursioni, vitto ecc.ecc e quella da me prenotata si trova invece nel quartiere accanto, in CENTRO HABANA, zona meno turistica ma sicuramente più vera.


CASA DEYSI Y ADIEL
Concordia 417 - Centro Habana
adielhouse@hotmail.com

Il taxi per 25 CUC (con tassametro) mi porta sotto casa di Adiel , con il quale mi ero scambiata un paio di mail. Sono circa le 20:00. Mi aspettava al terrazzo. Che carino. Scambiamo due parole e usciamo in strada per mangiare qualcosa. La mattina dopo partiamo subito destinazione VALLE DI VINALES.
Non siamo ancora pronti per l’Habana.

7 agosto – Vinales
Adiel mi chiede dove andiamo e se avevo una prenotazione per la notte.
Al mio NO fa una telefonata e mi dice che un suo amico mi aspetterà alla stazione degli autobus a Vinales….
Gli promettiamo che torneremo qui le ultime 2 notti.
Alejandro , taxista amigo di Adiel ci accompagna per 5 CUC alla stazione dei pullman VIAZUL.
Facciamo per 12 CUC il biglietto e felpa alla mano, ci sistemiamo infondo, proprio vicino al cesso furbi è?...una puzza tremenda!!! Dal finestrino fotografiamo le prime auto anni ’50..certo che hanno proprio fascino! Ci impieghiamo forse 4 ore..non ricordo. A destinazione il pullman viene accerchiato da una folla di persone con cartelli alla mano…su tutti ne spicca uno in particolare e noi moriamo dal ridere!

Aquilina

Lei è Aquilina…..ovvero? Bhoooo….forse un’amica dell’amico di Adiel!
HOSTAL AQUILINA
Calle Orlando Nodarse n° 31e\Sergio Dopico y Adela Azcuy
aquilina@correodecuba.cu

Ci presentiamo, ci porta in auto all’hostal, ci piace e anche lei ci piace. Bene.



Abbiamo fame. Aquilina ci prepara dos boccadito y dos refrescos . Le diciamo che ci piacerebbe andare a cavallo. Detto fatto. Giusto il tempo di posare gli zaini e dopo mezz’ora arriva Rainiel con il quale partiamo alla scoperta di questa incredibile valle, circondata dai mogotes e da immense piantagioni di tabacco. Una passeggiata a cavallo in solitaria, solo io ed Andre, sosta dal campesino , e permettetemi, gran bel pezzo di campesino, che ci prepara un coktail a base di ron, un sigaro puro artigianale e per Andre è subito amore…io preferisco il campesino!
il campesino

Ron e sigari...

Proseguiamo, siamo ai piedi dei mogotes, Rainiel dice che c’è una grotta con una piscina naturale muy linda in cui possiamo nuotare. Ci fidiamo e veniamo accompagnati, torce alla mano, dalle guide. Tutto è tranne che linda, io non ho il costume sotto ma tanto è buio pesto, nessuno se ne accorgerà , c’è solo una candela ad illuminare la grotta. Stiamo grondando dal sudore. Ci spogliamo e ci buttiamo. Siamo nella Cueva de los silencios. Acqua gelida, goduria immensa. 


 
Rincasando ci fermiamo da un altro campesino e compriamo del caffè in grani e qualche sigaro.
5 ore a cavallo per 20 CUC a testa. Bellissimo. Rainiel ci spiega molte cose, dalla vita del campesino alla produzione del sigaro e ci mostra molte piante. Come primo approccio, Cuba passa l’esame a pieni voti.


Per cena scegliamo carne. Aquilina a sorpresa ci apparecchia sul tetto, in mezzo ai calcinacci e ai panni stesi ma con vista mogotes. A me queste cose “semplicione” fanno impazzire.
Purtroppo però inciampico in un cavo a terra e rompo la mia ciabattina keniota. Uffa!
Ho il segno del sole con le mezze maniche stile muratore, dobbiamo riparare , domani mare!

8 agosto – Cayo Jutias o cayo Levisa…questo è il dilemma!
Cayo Jutias è raggiungibile da Vinales in un’ora e mezzo di auto mentre per Cayo Levisa, consigliatami da amici, occorre anche una mezzoretta di traghetto, che io, quando posso, evito volentieri. Scegliamo la prima.
Contrattiamo per 40 CUC l’intera giornata a disposizione con un taxi, che ti porta, espera e ti riporta agli orari che vuoi tu.
Non ho visto foto. Non so cosa aspettarmi.
Aquilina ci da una dritta, ci dice, una volta arrivati, di camminare alla sinistra del ristorante per 30\40 minuti…sti cazz!!!
Effettivamente la spiaggia davanti al ristorante è piena di cubani e non eccelsa.
Iniziamo a camminare in mezzo ai cespugli e non, superiamo i tanti tronchi a riva e i colori dell’acqua si fanno sempre più interessanti. 


 

non si vede più nessun tipo di presenza umana ma non contenti facciamo anche un pezzo con l’acqua alla vita…arriviamo in una spiaggia sconosciuta e vorrei mettermi a piangere da quanto è bella, c’è solo una palma e una capanna di foglie, come se stessero aspettando proprio noi, tutt’intorno il nulla. 

 
 

Potremmo fare qualsiasi cosa qui…………………..ho detto “potremmo”.
Giornata indimenticabile.


9 agosto – La vita di Anayansi .
Sveglia all’alba per il canto dei galli.
Mi affaccio alla finestra e un ragazzo passa a vendere il pane con il suo carro. Un altro, poco dopo, vende le uova.
Vinales ci piace, è molto tranquilla, come la sua gente.
Facciamo un giro in centro Carri trainati da buoi e lo zoccolio dei cavalli risuonano por la calle .
Compriamo la scheda telefonica per comunicare con casa, cambiamo altri soldi alla cadeca (casa di cambio) ci informiamo per il tragitto di domani, vorrei andare a Playa Larga, l’autobus però non ci arriva direttamente ma dice che ci può lasciare sull’autopista e da lì con un taxi ci si arriva.
Va bien, compriamo i biglietti, 32 CUC ( qualcosa tipo 5 ore di viaggio).


 

Approfittiamo del pomeriggio senza impegni per approfondire la conoscenza con le figlie di Aquilina, in particolare con Anayansi, la maggiore. Quando era incinta di 3 mesi il suo ragazzo si è invaghito di un’altra e l’ha lasciata, lei ora vive con suo figlio, Cristopher, e un altro ragazzo. Fa la cuoca in un ristorante a chiamata, ovvero 2-3 mesi nell’alta stagione, gli piace anche se non guadagna molto, ma la propina de los turistas fa lievitare il salario. Quando non c’è lavoro si arrangia come può, ovvero accompagna i turisti che dormono dalla madre al parco Acquatico, un posto raggiungibile con una camminata di un’oretta con il sole a picco, dove vivono alcune persone in stile “primitivo” , niente di interessante, solo l’incantevole vista sulla Valle di Vinales; inutile dire che ha convinto anche noi! Bella però la chiacchierata con lei per tutto il tragitto.
Buena suerte Anayansi !  
  10 \11 agosto – Il Sampei di Playa Larga.
Abbracciamo con affetto Aquilina e ci salutiamo. Il passa-parola continua.
Mi dà l’indirizzo di una casa fidata a Playa Larga e gli telefona avvisandoli del ns arrivo, infatti, quando scendiamo al punto indicatoci in “autostrada” non dobbiamo neanche cercare un taxi. Rodolfo e il suo coche color panna del ’54 ci stavano già aspettando. Incredibili questi cubani, mi stanno togliendo tutto il gusto del cercarmi da sola le cose. Pazienza.

Quella specifica casa però è in ristrutturazione, quindi ci dirottano in una vicina:
HOSTAL MAYITO

Playa Larga
hostalcasamayito@gmail.com

Ci accoglie la signora delle pulizie, ci fa sistemare ma i padroni di casa sono fuori, fa niente, usciamo anche noi per un giro di perlustrazione.
Qui siamo nella BAYA DOS COCHINOS, la famosa “ baia dei porci” cantata da Silvestri!
Aprile 1961 esiliati cubani addestrati dalla CIA tentano di invadere quella che un tempo era la loro patria; operazione fallita. La difesa castrista esce vincente e le forze statunitensi si ritirano.
La spiaggia è proprio dietro la casa. Sorpresa. L’acqua è rossa!
Andre si gira verso di me: “ immagino che anche di questa non avevi visto le foto!”
Esatto! e scoppio a ridere. Non te preoccupe Andres! 

 
Rincasiamo e conosciamo Mayito. Il pescatore. Un uomo un mito!
Ci spiega che l’acqua è rossa per la terra portata dal fiume per le forti piogge e ci illustra le varie escursioni possibili in questa zona. Qui siamo nel Parco nazionale della Penisula di Zapata , un’ampia zona acquitrinosa, deserta, selvaggia, ricca di flora e fauna e la costa è costellata da molti cenotes già apprezzati in Messico, inoltre, basta spostarsi di poco , tipo a Punta Perdiz, per trovare il mare lindo!

Io, esploratrice nata e Andre, esploratore per forza, scegliamo una escursione con un biologo con tappa prima nel cenotes de los pesces per un bagnetto rinfrescante, dopo si prosegue per il Sendero Enigma de las Rocas e ci inoltriamo nella foresta dove Geniel ci spiega tutto delle piante endemiche e non della zona, granchi enormi ci attraversano la strada e riusciamo anche ad avvistare l’uccello nazionale, il Tocoroco che ha le piume bianche rosse e blu come la bandiera cubana, infine ci porta in un cenote solitario dove ci immergiamo e scoviamo ben 8 tortughe! Tutto molto interessante, peccato che stiamo anche sfamando numerose specie di mosquito! Ultima tappa nella cueva dei murcielagos, qui vive una colonia di pipistrelli che si ciba di foglie, che teneri, li accarezzo anche


 


Appena in tempo e viene giù il diluvio universale, rincasiamo bagnati da testa a piedi e troviamo Sebestian in visita da Mayito, un signore spagnolo in carrozzina sulla settantina, ex dirigente di hotel in pensione che passa di qui ogni 15 giorni, amante del vino e del domino. Ci invitano a giocare. Io faccio coppia con lui, buongustaio, contro Andrea e la moglie di Maiyto, Noraida.
Finiamo 3 bottiglie di vino cileno tra un rutto e l’altro di Sebastian!
Ci piace molto stare qui, ci sentiamo in famiglia, Noraida e Mayito sono speciali, passiamo molto tempo a parlare con loro, di tutto, di politica, di pesca, di viaggi, del Che, di Fidel, di noi…di Cuba… Noraida è una “botta di vita”, molto solare, parla in continuazione ma è adorabile!
I 2 giorni passati qui sono volati via!
Mi mancate Noraida y Mayito!





12 agosto – Adios Trinidad!
Noraida ha fatto 100 telefonate sia per prenotarci altre case, sia per informarsi sul bus…sembra ce ne sia uno che va a Trinidad che passa di qui…verso le 11 ….senza dover tornare sull’autostrada, e quindi risparmiando i soldi del taxi, ma non siamo sicuri e soprattutto non esiste fermata pertanto Noraida ci accompagna al punto di passaggio e quando vede il bus in lontananza si butta in mezzo di strada gesticolando ed indicandoci. Un mito! Un mito! 12 CUC .

Trinidad è descritta sulle guide come una delle più belle città di Cuba, ed effettivamente lo è, pertanto ho programmato ben 3 notti qui.
Fondata nel 1514 fu uno dei primi insediamenti dell’isola, il centro storico, serba un tesoro senza pari di case color pastello e antichi palazzi infatti è stato designato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Ve la faccio breve, avete presente quando vedete un vestito bellissimo in vetrina ma poi lo indossate e…..una delusione, ecco, a noi è successo questo. Città sicuramente affascinante ma molto turistica, molti scocciatori, nessun episodio rilevante, nessun incontro speciale, niente emozioni, tutto piatto.
Una notte e si riparte. Adios!





 
13 agosto – La “estrella” di Sancti Spiritus.
Contrattiamo per 35 CUC la tratta fino a Sancti Spiritus, con sosta lungo la carrettera nella Valle de los Ingegnos ricoperta da distese di canna da zucchero. Nel 700 era la regione saccariera più importante e produttiva del paese.
Ci fermiamo alla Hacienda Iznaga, la tenuta meglio conservata con una torre alta 45 metri che è divenuta il simbolo della valle e dove, dall’alto dei suoi 136 scalini, si ammira il panorama.
Ai suoi piedi artigiani locali vendono articoli in pizzo. Regaliamo saponette, penne e caramelle ai bimbi e anch’io ricevo una collana in regalo.

 
Arriviamo a Sancti Spiritus, dove per’altro non avevo programmato soste per la notte, ma visto che ora “ci avanzano” una la spendiamo qua, e menomale, altrimenti non avremmo conosciuto Estrella!

CASA ESTRELLA GONZALEZ
Maximo Gomez Norte 26

Passeggiamo per Sancti Spiritus e finalmente ritroviamo quella sensazione che ti fa sentire “ uno di loro” e non solo un turista, infatti ci fermiamo alla finestra di una abitazione dalla quale un ragazzo vende pizza y refresco e facciamo una bella merenda con 14 pesos cubani, meno di 50 centesimi, socializzando con la gente in attesa.
La cena di Estrella è deliziosa, proprio come lei, la nostra nonnina cubana, ci intratteniamo prima di uscire per la sera e in un’ora ci racconta di tutto e di più…le regalo penne, caramelle e blocchi, è contentissima, saprà donarle a chi ne ha bisogno!
Per noi tutto questo è già più che sufficiente, ma per chi ne sente il bisogno comunico che in quanto a bellezza, Sancti Spiritus non ha niente da invidiare a Trinidad! Tiè!






14-15 agosto – Moron – Cayo Coco y Cayo Paredon
Viazul per Ciego de Avila a 6 Cuc a testa e poi taxi per Moron a 15.
Qui faremo base per visitare i cayos “all inclusive”, raggiungibili attraverso una strada di 17 km che li collega alla terra ferma fatta costruire da Fidel, pietra dopo pietra.



Usciamo di casa, di cui purtroppo ho perso l’indirizzo, se posso aiutarvi i padroni sono Felicia e Augusto, e la casa è veramente carina, pulitissima, addirittura con cucina e un bel terrazzo con le ns sedie a dondolo private; usciamo alla ricerca di un taxi per il giorno dopo; andiamo alla stazione e iniziamo la contrattazione che, da figlia di napoletano, tocca sempre a me!
Troviamo Jose e la sua Hudson Jet del ’54…un catorcio!!
Se non mi sopportate ditemi che “quello” è il più bel posto al mondo e che tutti ci vanno e sicuramente non mi ci incontrerete, così come è successo per Playa Pilar in Cayo Guillermo… odio seguire la massa , scusate ma in questo sono abbastanza estremista! Dico a Jose che piuttosto vorrei andare in questo Cayo Paredon che vedo sulla mappa ma che nessuno nomina mai…. mi dice che è zona militare e c’è la possibilità che non ci facciano passare. Percorso terribile, temevo che l’auto di Jose non compisse 60 anni…e di conseguenza, visto che avevo insistito molto, rischiavo anch’io un linciaggio
Adelante! Al blocco ci fanno proseguire, arriviamo alla Playa de los Pinos…spiaggia immensa e semi-deserta ma, sono sincera, non vale il viaggio fatto, l’acqua sarebbe anche bella ma la spiaggia è orribile, piena di basura di ogni genere! 



 
Peccato, stiamo un pò a molle e ripartiamo destinazione Playa Prohibida in Cayo Coco!
Questa ci piace. Poca gente, colore turchese del mare e un barettino easy per sorseggiare una cerveza!
Tutta la giornata a 55 Cuc.



16 – 17 -18 agosto – Remedios e la sua gente.
Cayo Santa Maria, il mostro sta arrivando!
Visto che l’auto di Jose “viaggia come una scheggia” …gli chiediamo se ci accompagna a Remedios, circa 3 ore di strada, ok, affare fatto a 65 cuc con soste a piacimento…ma poi gli lascio 70 perché mi racconta un sacco di cose, in particolare su Camilo Cienfuegos, sempre in seconda linea rispetto al Che o a Fidel, ma d’altra parte è il prezzo che paga per non essere morto da eroe ma semplicemente desaparecidos in un incidente aereo…almeno questa è la versione ufficiale.
Ci avviciniamo a Yaguajay, siamo nella terra da lui liberata!
Jose ci chiede se vogliamo fare una sosta per un bagno nel fiume….claro que si !
WOW! Posto strepitoso, e lui ci paga anche l’ingresso, si chiama El Pelu’ de Mayajigua.


 
Ripartiamo , non so da che parte fotografare, da un lato distese infinite di palma reale ..dall’altra piante di cocco!
Questa zona ci piace molto, Arriviamo a Remedios e salutiamo Jorge.


 la casa prenotata da Noraida è molto bella, c’è un piano antichissimo, un piccolo giardino con piscina e mobilio antico, ma essendo arrivati un giorno prima, per stanotte il Sig. Noly ci sistema da un amico appena dietro l’angolo:
HOSTAL DONA MARIA
Josè Antonio Pena n° 40 e\Camilo Cienfuegos0142 – 39 – 5057

 
Eric, figlio di Maria ci accoglie con vergogna, perché nella loro casa stanno ancora terminando i lavori di ristrutturazione ed è tutto sotto-sopra; parla molto bene l’italiano. Ci presenta Maria, la mamma, e per darci il benvenuto, ci cantano una canzone suonando con il piano!!!! Maria meglio della Callas !!!
Torniamo nell’altra casa per organizzare le escursioni. Il proprietario ci parla benissimo di un certo El Pelù de Mayajigua…ma noi questo posto già…lo conosciamooooooo!!!! Ma ci spiega che l’escursione, oltre al fiume in cui abbiamo fatto il bagno noi, consiste nel risalire la montagna con una guida biologo per poi ridiscendere e “approdare” in una parte del rio solitaria e magica + pranzo + bagno in un altro fiume ( Rancho Querete)
Ok ok accettiamo. Lascio parlare le foto. A me è sembrato un eden





Costoso ( 40 cuc a testa) stancante, a tratti difficoltoso ma una giornata delle più belle! 



 
Remedios è piccola e tutto ruota intorno alla sua plaza quindi è molto semplice fare amicizia.

Ci lasciamo conquistare dal calore delle persone e in un solo pomeriggio conosciamo:
Jorge, il collezionista di monete, aveva anche le mille Lire !!
Leandre: il giovane calzolaio che mi ripara la ciabatta kenyota.
Ramon: l’uomo dalle tante noccioline ma con un dente solo.
Alejandro: la lingua più lunga di Remedios
Ernesto: la bancarella con i dipinti più belli di Cuba!























Passiamo le serate nel Louvre, bar in voga , sorseggiando Mojito e Pinacolada e chiacchierando con gli amici conosciuti.
Remedios ci ha letteralmente rapiti!
Non cito l’indirizzo della “casa bella” perché alla fine, era solo apparenza, molto meglio una casa più semplice ma con el calor cubano come quello di Maria y Eric.



Partiamo di buon’ora in taxi, 45 cuc a metà con 2 spagnoli, per il Cayo di Santa Maria, Playa Perla Blanca!
Tutti i miei tentativi di immaginazione non potevano arrivare a tanto…non credevo di trovare a Cuba, in pieno agosto, uno spettacolo del genere….una playa lunghissima e deserta , dai colori abbaglianti ….ma dove sono tutti?
Ci sono solo 2 alberi. Che fortuna!



 
Mentre regresamos, mi sporgo oltre i cespugli per dare un occhio alla playa accanto eee…. lo vedo!
Sta arrivando. Il mostro sta arrivando!!! Ha già messo radici. Correte! 



Passaggio a Santa Clara.
Tappa fondamentale per i fanatici del Che, a noi piace, ma devo ammettere che in questo viaggio, complici i racconti della gente e la più approfondita informazione , stiamo apprezzando tanto anche Camilo Cienfuegos! Ma ora siamo qui. A Santa Clara.

Dicembre del 1958, Fidel si batte al sud, Camilo nel centro, a Yaguajay e il Che entra a Sancti Spiritus ma scoppia la battaglia anche a Santa Clara e Guevara viene a sapere di un treno blindato carico di munizioni diretto a Santiago e, insieme ai suoi “compagni” riescono ad impadronirsene. Un colpo decisivo per Batista che scappò a Santo Domingo. La rivoluzione aveva finalmente via libera. Il 2 gennaio del 1959 Che Guevara e Camilo Cienfuegos entrarono all’Havana dove, alcuni giorni più tardi li raggiunse Fidel Castro.

Plaza de la Revolucion , immensa, deserta, calda. Qui la senti addosso la storia.
La salma del Che fu rimpatriata a Santa Clara nel ’97, dopo 30 anni dalla sua morte, accolta con commozione da una folla indescrivibile di persone. Audace, coraggioso, carismatico, il Che incarna l’ideale della lotta a fianco dei più deboli e della coerenza con gli impegni assunti. Per tutti noi, il suo giovane viso sormontato dal berretto stellato è entrato definitivamente nella leggenda!



19-20 agosto – Tutte le strade riportano a l’HABANA
Con un taxi collectivo torniamo a l’Habana.
Adesso sappiamo come prendere questi furbacchioni di cubani, sappiamo come muoverci e con quali mezzi, sappiamo dove mangiare per non farci fregare e quando usare i pesos cubani e, cosa importantissima per evitare scocciatori, siamo abbronzati, adesso siamo pronti per tuffarci nelle stradine de la Habana Vieja.

Fanc... la guida voglio girare a caso! Costeggiando il Malecon, il famoso lungomare, arriviamo in centro e passo dopo passo, troviamo la Bodeguita del Medio, famoso locale frequentato da Hemingway, attraversiamo Plaza de la Cadetrad e Plaza Vieja entrambe restaurate; attraverso calle Obispo, piena di locali in cui passeremo queste serate a suon di maracas , arriviamo in Plaza de Armas, fermandoci prima all’Hotel Ambos Mundos dove entriamo nella camera 511 “abitata” dallo scrittore negli anni ’30.


 
La Revolucion è sempre stata una fonte di ispirazione per gli artisti cubani e i locali amano il suo idolo, il Che, ovunque si trovano dipinti, foto, statuette, per non parlare delle “frasi storiche”, sono ovunque.



L’ Habana è un museo a cielo aperto, ci sarebbe tanto ancora da vedere, ma nelle ore di punta fa caldo, tanto caldo e decidiamo di prendere un po’ d’aria sul “bus turistico” che per soli 5 cuc fa un giro lunghissimo, e passa anche da Plaza de la Revolucion, dove scopro esserci, oltre al murales famosissimo di Che Guevara, anche quello di Camilo che non avevo MAI visto in nessuna foto o guida! 

Una tappa da non perdere qui è il Museo de la Revolucion…donde està toda la historia !
Bella l’Havana, sarà fatiscente, sarà decadente , a me in alcune zone ha ricordato persino Napoli, ma è troppo affascinante.



 













 






L’ultima sera, l’ultima aragosta, l’ultimo Pinacolada, l’ultimo bici-taxi e rincasiamo per l’ultimo abbraccio a Deysi y Adiel ma la voglia dei cubani di socializzare è tanta che a forza di ridere e parlare si fanno le 2 …prima di andare a letto gli chiediamo se hanno la banconota da 3 pesos raffigurante il Che per ricordo…No! peccato, ma Deysi ci mostra alcune banconote non più in circolazione di 1 -10 e 20 pesos dell’88 e del ’90 che il suo defunto marito aveva conservato.
Sono stupende!
Una in particolare, raffigurante la entrada vittoriosa a la Havana del Che Camilo e Fidel l’8 gennaio 1959!
Ma Deysi non ce le mostra soltanto, ce le regala!!!!

Per noi, un ricordo bellissimo di questo viaggio, di questo paese meraviglioso e della sua altrettanto meravigliosa gente.

Le conclusioni non servono, penso si sia capito de quanto Cuba ha encantado mi!


Elisa y Andrea