martedì 27 marzo 2018

I nostri weekend in Liguria

Per i nostri weekend al mare, spesso andiamo a Finale Ligure.
Finale è un paese della provincia di Savona, affacciato sul mare.

Qualche cenno storico
I primi insediamenti umani risalgono già al Paleolitico, numerosi ritrovamenti archeologici sono stati rinvenuti nelle caverne e grotte del territorio del Finale (caverne delle Arene candide e della Polléra).
Il territorio è ricco di testimonianze architettoniche preromane, romane, paleocristiane e bizantine.
In epoca romana (a partire probabilmente dal 181 a.C.) furono consolidate e tracciate le vie di comunicazione, soprattutto la via “Aemilia scauri” risalente al 17 a.C. ancora visibile in Val Ponci. In quest’epoca,  il territorio di Finale Ligure segnava il confine tra le popolazioni dei Liguri Sabazi e dei Liguri Ingauni, antiche tribù.
Nel Medioevo, Finale fu dominata da Bonifacio del Vasto e dalla famiglia dei Del Carretto (1142) che alla fine del XII secolo ne fecero un potente marchesato. Enrico II fondò Finalborgo nel 1188 e Castel Govone divenne residenza dei marchesi.
Finale passò sotto la dominazione genovese, spagnola e poi austriaca, infine divenne parte integrante del Regno di Sardegna nel 1815 e del Regno d'Italia nel 1861.
Nel 1927 avviene la creazione del Comune di Finale Ligure, dalla fusione di tre preesistenti comuni: Finalborgo, Finale Marina e Finale Pia.

Da non perdere
  •           La Basilica collegiata di San Giovanni Battista, a Finalmarina.

Considerata una delle chiese barocche più belle artisticamente del Savonese e della Liguria, la sua costruzione fu avviata nel 1619 con un'opera di edificazione che interessò la struttura per ben cinquantacinque anni. La nuova basilica collegiata di Finale Marina fu infatti dichiarata conclusa nel 1674 con la solenne consacrazione nel 1675.
  • La Basilica di San Biagio, a Finalborgo. 
La chiesa fu costruita all’interno delle mura di Finalborgo tra il 1372-1375, in stile gotico. Danneggiata nel tardo cinquecento, la chiesa gotica fu quasi interamente demolita a metà del XVII secolo e ricostruita. La nuova chiesa, costruita tra il 1633 e il 1650, ha pianta a croce latina e fu divisa in tre navate con cupola centrale. Gli interni della chiesa vennero arricchiti di dipinti e statue e decorati a partire dal periodo barocco rococò.

  • La chiesa abbaziale di Santa Maria di Pia, a Finalpia.

Le prime notizie storiche risalgono a documenti del 1178 e riguardano la presenza di una cappella connessa con l'Abbazia di San Quintino di Spigno. Nel  XVI secolo il marchese Biagio Galeotto del Carretto vi favorì la costruzione di un convento di Benedettini olivetani.
La chiesa venne completamente ricostruita tra il 1724 e il 1728 a navata unica ed è corredata dall'originario campanile, in pietra a visto, eretto nel XIII secolo in stile gotico e restaurato tra il 1950 e il 1952.

  • Museo archeologico del Finale 
Aperto nel 1931 a Finalborgo, conserva importanti reperti archeologici preistorici che documentano oltre 350.000 anni di presenza umana in questo territorio del Finale.

  • Il Civico Museo del Finale (Chiostri di Santa Caterina)
La sede è l’ex convento di Santa Caterina (1359, ricostruito due secoli più tardi con due chiostri rinascimentali e adibito dall’800 al 1965 a penitenziario). La visita si svolge lungo un percorso cronologico. Si parte da una prima sala che raccoglie documentazione, rocce, reperti fossili, dati sui fenomeni e l’evoluzione del territorio fino alla comparsa dell’uomo, poi si “entra” nel Paleolitico con reperti che provengono dalle caverne della zona. Si passa poi all'età del Ferro, all’epoca romana (necropoli di Marina), al Medioevo e alla modernità con monete, oggetti sacri e altre ceramiche.
Varigotti, il borgo sareceno


  • Varigotti
Il bel borgo saraceno che si estende lungo la spiaggia.





Le spiagge 

La costa di Finale Ligure ha delle belle spiagge, piuttosto grandi per essere in Liguria. La maggior parte sono occupate da stabilimenti balneari.
La nostra spiaggia preferita si trova subito dopo la galleria del castelletto, la prima andando verso Varigotti.
È ideale soprattutto per il mattino perché nelle prime ore del pomeriggio il sole si nasconde dietro la montagna, ma basta spostarsi verso il fondo della spiaggia. 

Dove ci piace mangiare

Anche a Finale abbiamo i nostri posti preferiti dove cenare:
-         Bastian Contrario (via Calice 78), molto buone le focacce e i primi. Ottimi soprattutto gli gnocchi al pecorino di fossa 
-         Il Cucco (Localita' San Bernardino, 9), si mangia divinamente diversi prodotti tipici, ottimi gli antipasti, solitamente accompagnati da pizza fritta, buonissimi i primi  e i secondi sia di pesce che di carne. 
-   Sapore di Mare (vico Marassi 9), il miglior ristorante di pesce. Cucina davvero ottima, piatti abbondanti 
-        Bar Ristorante Renza (Via Calvisio 132), ristorante semplice e genuino. Si mangia una frittura di pesce ottima!
-   Sotto Il Santo, in piazza Garibaldi a Finalborgo, una buona spaghetteria nella piazza principale di Finalborgo
  La Grotta (Vicolo Massaferro, 17), ristorante pizzeria sul Lungomare, dove è possibile mangiare sia del buon pesce che una buona pizza

Prodotti tipici 
  • Le olive. La varietà tipica del Finalese è la Taggiasca, da cui nasce l’olio extravergine. Direttamente da produttori e frantoiani è possibile acquistare non solo l’olio ma anche patè d’olive, pesto e olive in salamoia, patè di acciughe.
  • Il miele, confezionato anche dai frati di Finalpia.
  • La celebre focaccia, morbida o croccante, liscia o aromatizzata, col formaggio o alle cipolle, col rosmarino o con le olive. Molto buona la focaccia della panetteria La Spiga d’Oro in via Molinetti a Finalpia. 
  • La pasta: trofie, trenette e pansotti sono fatti sempre rigorosamente a mano. 
  • Il pesce 
  • I vini: nell’entroterra con il Barbarossa di Carbuta e il Lumassina di Feglino. 
  • I “gubeletti”, dolci ripieni di marmellata, che si possono trovare a Finalborgo. 
Qualche gita nei dintorni

Spesso decidiamo di andare a fare un giro in qualche paese o città della Liguria. 
  • Genova
Città bellissima, dall'antica storia marinara e commerciale.
Questa non vuole essere una guida di Genova, anche perchè ci vorrebbe un post dedicato, ma vogliamo solo dare qualche informazione di quanto abbiamo visto. 
    •  Acquario di Genova, l'acquario è enorme e bellissimo. Si possono vedere tantissime specie di pesci e di ambienti sottomarini. E' una meta interessante e divertente! 
    • Palazzo Ducale. Costruito alla fine del 1200, nel 1339 diventa sede del "Doge". Oggi è spesso sede di mostre interessanti. 
    • Il Centro Storico, uno dei più grandi d'Europa, è caratterizzato da piazzette e stretti caruggi. Bellissima la fontana di Piazza De Ferrari e il teatro Carlo Felice. 
Piazza De Ferrari
Notte Bianca di Genova





  • Dolceacqua un bellissimo paesino medievale. Passeggiando tra le viuzze del paesino che portano al Castello dei Doria ci si sente davvero in un'altra epoca... un posto da vedere! 



  • Mentone e la costa azzurra. Mentone è una bellissima cittadina, una città-giardino grazie ai numerosi parchi e giardini da visitare. Nel periodo di carnevale è possibile vedere la "festa dei limoni", un evento molto importante per la città che ospita u'incredibile esposizione di agrumi, sfilate e festeggiamenti. 
festa dei limoni
festa dei limoni

  • Cervo A meno di 10 km dal centro di Imperia si trova un bellissimo paesino: Cervo, o come viene spesso chiamato Cervo LigureQuesto incantevole borgo ha conservato le sue caratteristiche medievali, inoltre il paesaggio che lo circonda è davvero fantastico: davanti il blu e l’infinità del mare e alle spalle il verde delle colline.
  • Triora, il paese delle Streghe, famosa per il suo pane e per il terribile processo alle streghe nella seconda metà del 1500. 

Ci sono poi tanti paesini sulla riviera da vedere per i centri storici e le bellissime passeggiate lungomare: Alassio, Albenga, Laigueglia, Spotorno, Varazze, Andora... 

La Liguria, una bella regione di bel mare, ottimo cibo e lunghe passeggiate! 

Cry e Enzo

martedì 6 marzo 2018

À bientôt Occitanie!


Dopo qualche anno di stop, ricominciamo i nostri weekend alla scoperta di città europee.
La nostra prima meta di quest’anno è Tolosa, nel cuore dell’Occitania.

Place du Capitole

Con un volo Easyjet (52 euro a testa) da Malpensa, arriviamo in poco più di un’ora. Ritiriamo l’auto alla Hertz (68 euro per 2 giorni) e ci dirigiamo verso il nostro hotel: il Royal Wilson. Comodissimo, a due passi dalla piazza del Capitole, il centro di Tolosa. Lasciata l’auto nel parcheggio dell’hotel e i bagagli in camera, usciamo a passeggio per la città, soprannominata “città rosa" per il colore rosato dei mattoni degli edifici e delle case.



Saint Sernin



Attraversiamo place Royal Wilson e vediamo già parecchie persone che affollano i vari locali. Passeggiamo per le vie fino a Place du Capitole, la piazza principale, circondata da begli edifici in mattoni e dominata dal Capitole, costruzione del XVI secolo che ospita il Municipio e il Teatro.


Saint Sernin

Arriviamo fino alla la basilica di Saint Sernin che, con il suo campanile ottagonale, è un vero capolavoro di arte romanica. Vediamo la cappella dei carmeliti, splendidamente decorata e poi riusciamo ancora ad entrare nel convento dei Giacobini, un gioiello di arte gotica della Linguadoca, con la sua bella chiesa in mattoni e il suo chiostro.


Indubbiamente dei bellissimi monumenti storici, ma quello che ci colpisce di più di questa città è la vita del centro storico, l’atmosfera frizzante e tranquilla allo stesso tempo che si respira per le vie. Ristoranti, teatri, bar, pub e locali notturni, tanta gente ama trascorrere il tempo fuori a godersi le giornate e la compagnia degli amici. Complice il clima piacevole, vediamo tantissime persone lungo il fiume a godersi gli ultimi raggi di sole, ammiriamo un bel tramonto sulla Garonna dal pont neuf.




Per cena abbiamo prenotato un ristorante tramite l’app di thefork, Le Cri de la Truffe. Il ristorante è molto carino, le sale si trovano all’interno di una cantina. Prendiamo un antipasto e un piatto a testa, acqua e un calice di vino (spendendo 52,50 in totale). La cucina è ottima, da provare il piatto tipico “cassoulet” a base di fagioli, salsiccia e anatra, buonissimo il formaggio st nectaire, una specie di fonduta con verdure di stagione.


 Dopo cena passeggiamo ancora un po’ per la città, andiamo a fare due passi lungo la Garonna e torniamo in hotel.




Il mattino seguente facciamo colazione in un caffè su Place du Capitole e partiamo per Albi.
Albi è un paesino sulle rive del fiume Tarn. Soprannominata “la città rossa” per via dei mattoni utilizzati per la costruzione degli edifici, Albi è una cittadina medievale davvero affascinante. È bellissimo passeggiare nelle strette vie tra antichi edifici.
Albi

Albi

Albi

La piazza centrale è dominata da un’antica cattedrale fortificata in mattoni, l'interno della cattedrale gotica di Sainte-Cécile, presenta ricche decorazioni: splendidi affreschi, un coro in stile gotico e molte statue.

Sainte-Cécile


Sainte-Cécile



Di fianco alla cattedrale, si trova il palazzo Berbie, antica sede vescovile, che oggi ospita il Museo Toulouse-Lautrec. Nel museo sono esposte molte opere dell'artista, nato ad Albi. Una bellissima e ricca collezione. Per pranzo ci “abbuffiamo” in un ristorante di fianco alla cattedrale.












Tarn


Lasciamo Albi e riprendiamo l’auto alla volta di Cordes-sur-Ciel.
Arrivando nei pressi di Cordes, scorgiamo dalla strada il paesino inerpicato su un cucuzzolo, ha tutta l’aria di essere un altro posto incantevole!

Cordes-sur-Ciel

Cordes-sur-Ciel

Abbiamo prenotato una stanza al Rue du Barri, appena fuori dalla città vecchia, in una bellissima casetta in pietra con le tipiche imposte azzurrine. La padrona di casa è gentilissima e ci fa accomodare nel nostro appartamento. C’è la camera, un salottino, una cucina e un bagno, inoltre c’è tutto l’occorrente per la colazione.
Rue du Barri

Cordes
La proprietaria ci spiega che la stagione non è ancora iniziata e quindi nel paesino troveremo tutto chiuso (ristoranti inclusi), ma non ci perdiamo d’animo ed andiamo subito a passeggiare per le ripide stradine in pietra. In effetti la maggior parte dei negozi, hotel e ristoranti sono chiusi, ma il paesino è davvero incantevole come avevamo immaginato. 


Cordes
Cordes

Cordes



















Passeggiamo tra le viuzze in un’atmosfera surreale, siamo quasi da soli, in giro c’è pochissima gente e possiamo apprezzare la bellezza di questo gioiello in piena tranquillità. Che pace. Scattiamo un po’ di foto e ritorniamo verso la parte più “viva” del paese (la parte bassa), dove ci sono un bistrot, un supermercato e una panetteria. Decidiamo di fare un po’ di spesa per mangiare direttamente in appartamento, visto che il pranzo ci ha davvero provati per abbondanza e pesantezza. Compriamo dell’ottimo formaggio francese e l’immancabile baguette.

Cordes
Cordes

i dintorni di Cordes-sur-ciel

Saint-Antonin


Il mattino dopo lasciamo Cordes-sur-Ciel nel silenzio assoluto e attraversiamo un bellissimo paesaggio di colline e campagne fino a Saint-Antonin-Noble-Val. Altro splendido borgo medievale. Attraversato il ponte sul fiume Tarn, ci addentriamo nel cuore del villaggio antico. Ci imbattiamo subito nella Cattedrale poi sulla piazza del Municipio. Continuiamo la nostra passeggiata tra le bancarelle del mercato, in mezzo ad antichi edifici.

Saint-Antonin

Saint-Antonin

Saint-Antonin

Saint-Antonin

Saint-Antonin

Saint-Antonin

Lasciamo Saint-Antonin e guidiamo fino a Montauban. Questo, di tutti i paesini visti, è quello che ci è piaciuto meno. Carina la piazzetta centrale circondata da bei palazzi in mattoni rossi con dei portici, ma sicuramente è una cittadina meno affascinante delle altre. Comunque, come tappa di avvicinamento all’aeroporto, in cui fare pranzo, va bene.

Montauban

Montauban

Nel primo pomeriggio, sotto una leggerissima pioggia, ci rimettiamo in strada e torniamo a Tolosa, direzione aeroporto. Lasciamo l’auto e aspettiamo di ripartire per Malpensa.
Il weekend è finito, ma abbiamo scoperto una zona della Francia che non conoscevamo e che ci è piaciuta moltissimo! Sicuramente torneremo, magari d’estate!

À bientôt Occitanie!
Cry e Enzo