Dopo qualche anno di stop, ricominciamo i nostri weekend alla
scoperta di città europee.
La nostra prima meta di quest’anno è Tolosa, nel cuore
dell’Occitania.
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Place du Capitole |
Con un volo Easyjet (52 euro a testa) da Malpensa, arriviamo
in poco più di un’ora. Ritiriamo l’auto alla Hertz (68 euro per 2 giorni) e ci
dirigiamo verso il nostro hotel: il Royal Wilson. Comodissimo, a due passi
dalla piazza del Capitole, il centro di Tolosa. Lasciata l’auto nel parcheggio
dell’hotel e i bagagli in camera, usciamo a passeggio per la città,
soprannominata “città rosa" per il colore rosato dei mattoni degli edifici
e delle case.
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Saint Sernin |
Attraversiamo place Royal Wilson e vediamo già parecchie
persone che affollano i vari locali. Passeggiamo per le vie fino a Place du
Capitole, la piazza principale, circondata da begli edifici in mattoni e
dominata dal Capitole, costruzione del XVI secolo che ospita il Municipio e il
Teatro.
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Saint Sernin |
Arriviamo fino alla la basilica di Saint Sernin che, con il
suo campanile ottagonale, è un vero capolavoro di arte romanica. Vediamo la
cappella dei carmeliti, splendidamente decorata e poi riusciamo ancora ad
entrare nel convento dei Giacobini, un gioiello di arte gotica della
Linguadoca, con la sua bella chiesa in mattoni e il suo chiostro.
Indubbiamente dei bellissimi monumenti storici, ma quello
che ci colpisce di più di questa città è la vita del centro storico,
l’atmosfera frizzante e tranquilla allo stesso tempo che si respira per le vie.
Ristoranti, teatri, bar, pub e locali notturni, tanta gente ama trascorrere il
tempo fuori a godersi le giornate e la compagnia degli amici. Complice il clima
piacevole, vediamo tantissime persone lungo il fiume a godersi gli ultimi raggi
di sole, ammiriamo un bel tramonto sulla Garonna dal pont neuf.
Per cena abbiamo prenotato un ristorante tramite l’app di
thefork, Le Cri de la Truffe. Il ristorante è molto carino, le sale si trovano
all’interno di una cantina. Prendiamo un antipasto e un piatto a testa, acqua e
un calice di vino (spendendo 52,50 in totale). La cucina è ottima, da provare
il piatto tipico “cassoulet” a base di fagioli, salsiccia e anatra, buonissimo
il formaggio st nectaire, una specie di fonduta con verdure di stagione.
Dopo cena passeggiamo ancora un po’ per la città, andiamo a
fare due passi lungo la Garonna e torniamo in hotel.
Il mattino seguente facciamo colazione in un caffè su Place
du Capitole e partiamo per Albi.
Albi è un paesino sulle rive del fiume Tarn. Soprannominata
“la città rossa” per via dei mattoni utilizzati per la costruzione degli
edifici, Albi è una cittadina medievale davvero affascinante. È bellissimo passeggiare
nelle strette vie tra antichi edifici.
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Albi |
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Albi |
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Albi |
La piazza centrale è dominata da un’antica cattedrale
fortificata in mattoni, l'interno della cattedrale gotica di Sainte-Cécile,
presenta ricche decorazioni: splendidi affreschi, un coro in stile gotico e
molte statue.
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Sainte-Cécile |
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Sainte-Cécile |
Di fianco alla cattedrale, si trova il palazzo Berbie,
antica sede vescovile, che oggi ospita il Museo Toulouse-Lautrec. Nel museo sono
esposte molte opere dell'artista, nato ad Albi. Una bellissima e ricca
collezione. Per pranzo ci “abbuffiamo” in un ristorante di fianco alla
cattedrale.
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Tarn |
Arrivando nei pressi di Cordes, scorgiamo dalla strada il
paesino inerpicato su un cucuzzolo, ha tutta l’aria di essere un altro posto
incantevole!
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Cordes-sur-Ciel |
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Cordes-sur-Ciel |
Abbiamo prenotato una stanza al Rue du Barri, appena fuori
dalla città vecchia, in una bellissima casetta in pietra con le tipiche imposte
azzurrine. La padrona di casa è gentilissima e ci fa accomodare nel nostro
appartamento. C’è la camera, un salottino, una cucina e un bagno, inoltre c’è
tutto l’occorrente per la colazione.
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Rue du Barri |
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Cordes |
La proprietaria ci spiega che la stagione non è ancora
iniziata e quindi nel paesino troveremo tutto chiuso (ristoranti inclusi), ma
non ci perdiamo d’animo ed andiamo subito a passeggiare per le ripide stradine
in pietra. In effetti la maggior parte dei negozi, hotel e ristoranti sono
chiusi, ma il paesino è davvero incantevole come avevamo immaginato.
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Cordes |
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Cordes |
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Cordes |
Passeggiamo tra le viuzze in un’atmosfera surreale, siamo quasi da soli, in
giro c’è pochissima gente e possiamo apprezzare la bellezza di questo gioiello
in piena tranquillità. Che pace. Scattiamo un po’ di foto e ritorniamo verso la
parte più “viva” del paese (la parte bassa), dove ci sono un bistrot, un
supermercato e una panetteria. Decidiamo di fare un po’ di spesa per mangiare
direttamente in appartamento, visto che il pranzo ci ha davvero provati per
abbondanza e pesantezza. Compriamo dell’ottimo formaggio francese e
l’immancabile baguette.
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Cordes |
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Cordes |
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i dintorni di Cordes-sur-ciel |
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Saint-Antonin |
Il mattino dopo lasciamo Cordes-sur-Ciel nel silenzio
assoluto e attraversiamo un bellissimo paesaggio di colline e campagne fino a Saint-Antonin-Noble-Val.
Altro splendido borgo medievale. Attraversato il ponte sul fiume Tarn, ci
addentriamo nel cuore del villaggio antico. Ci imbattiamo subito nella
Cattedrale poi sulla piazza del Municipio. Continuiamo la nostra passeggiata
tra le bancarelle del mercato, in mezzo ad antichi edifici.
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Saint-Antonin |
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Saint-Antonin |
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Saint-Antonin |
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Saint-Antonin |
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Saint-Antonin |
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Saint-Antonin |
Lasciamo Saint-Antonin e guidiamo fino a Montauban. Questo,
di tutti i paesini visti, è quello che ci è piaciuto meno. Carina la piazzetta
centrale circondata da bei palazzi in mattoni rossi con dei portici, ma
sicuramente è una cittadina meno affascinante delle altre. Comunque, come tappa
di avvicinamento all’aeroporto, in cui fare pranzo, va bene.
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Montauban |
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Montauban |
Nel primo pomeriggio, sotto una leggerissima pioggia, ci
rimettiamo in strada e torniamo a Tolosa, direzione aeroporto. Lasciamo l’auto
e aspettiamo di ripartire per Malpensa.
Il weekend è finito, ma abbiamo scoperto una zona della
Francia che non conoscevamo e che ci è piaciuta moltissimo! Sicuramente
torneremo, magari d’estate!
À bientôt Occitanie!
Cry e Enzo
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